Da oggi, vi è una piccola galleria dello Scultore Davide Iovino nel sito del Portale della Scultura, all’indirizzo web www.calga.it
Cliccate qui. Buona visione
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La mostra “Plastika” è stata allestita tenendo conto di un percorso visivo che passasse dalla scultura e dalla grafica con caratteristiche e materiali più moderni e classici, situati alla sinistra della sala, per poi passare nella parte più contemporanea, la parte destra, incentrata non tanto sulla forma, ma sulla materia, esponendo opere che potessero suscitare, nel visitatore, curiosità sul significato di tale scelta. L’attenzione è stata attirata molto dal così detto “Assalto degli eco-mostri”, sculture venute fuori da soli materiali di riciclo; grandi e piccini guardavano meravigliati come una lattina o un tubo di plastica potessero diventare opere d’arte. Interesse è stato manifestato dalle sculture in poliuretano espanso, come “I nidi” o “Le rane” e lo stupore di molti si soffermava sulla leggerezza e, allo stesso tempo, sulla robustezza di tale materiale. A molti è nata la curiosità di cosa significassero le opere “Infinito”, “Paesaggio”, “Plastica – Plex e colore”, “Plastica 31″, “La Mattanza”, “Tempo diverso – Uguali nei tempi” e dopo un’accurata spiegazione ed un attento ascolto, anche nei visitatori sono nati gli stessi sentimenti e sensazioni dell’autore.
Ma quello che ha attirato di più, sia per la linearità visiva che per la classicità formale, sono state le opere “Dafne”, “Ciccio”, “Io e le mie donne” e “L’amore del Minotauro”, che, se all’apparenza sembrano di facile interpretazione, in realtà nascondono un significato più intimo ed interiore dell’artista, significato che può essere ben diverso da quello che può nascere in colui che osserva.
Il titolo della mostra è stato scelto per racchiudere, in una sola parola, una disciplina, la disciplina plastica, ed il materiale di cui oggi la società non ne può fare a meno.
Roberta La Bua
Per visionare le immagini più significative della mostra dello scultore palermitano cliccate qui
Nato a Palermo nel 1978, Iovino Davide inizia i propri studi artistici presso l’Istituto Regionale d’Arte di Bagheria, per poi diplomarsi in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Palermo, dove successivamente si abilita per l’insegnamento delle discipline plastiche.
Nel primo periodo dell’attività artistica, lo scultore Davide Iovino si è dedicato alla figura del mito visto in relazione alle caratteristiche più intrinseche dell’essere che lo rendono attuale. Ai temi legati al mito, si affiancano altre ricerche e lavori a tema religioso o le realizzazioni di medaglie o altri elaborati legati alla pratica della scultura. I materiali adoperati vanno dalla terracotta al gesso, passando per il bronzo al legno, scelti ogni volta in base alle diverse esigenze, imprimendo sempre e comunque in esse la stessa energia basata sull’esigenza comunicativa. La sua produzione più recente, che trova radici negli ultimi cinque anni di attività, si basa sullo studio dei nuovi linguaggi visivi che caratterizzano la più viva attività espressiva delle città, oggi decodificata con il termine “arte urbana”. L’operazione compiuta non è l’andare per la strada a cercare spazi comunicativi, ma prendere elementi di questa forma d’arte e riportarli sulla tela, facendoli diventare documentazione di un fenomeno che comunque si va sviluppando nei luoghi in cui si vive. Così i segni, più o meno anonimi, che coprono muri ed altri spazi esterni, vengono raccolti, catalogati e ricomposti fra di loro tramite il mezzo pittorico e scultoreo, per proporli all’osservatore in modo ricontestualizzato, al fine di poterne cogliere pienamente i valori estetici ed i contenuti. Tra i temi sviluppati negli ultimi anni, quello della donna è stato uno dei
principiali, assieme a quello dell’accumulazione. L’immagine della donna è stata affrontata nella serie “posSEXion”; incentrata sulla rivalutazione dell’entità e del ruolo della donna che non è un contenuto del sesso, ma un contenitore dei sentimenti: questo fondamentale concetto, ormai da tempo dimenticato, viene rappresentato dai particolari dei volti, in quanto il volto è la vera essenza di una donna, espressione di sentimenti provenienti dal cuore e di azioni provenienti dall’intelletto; il corpo, ritratto invece in maniera “veloce”, riconduce ai desideri che sono complemento e completezza di ogni donna. Il tema dell’;accumulazione si può ritrovare in molte produzioni, dove oggetti, segni, icone e quant’altro si condensano nello spazio e su superfici, dando a chi le osserva la possibilità di interrogarsi sulla vita delle cose, superando il puro significato di esse e delle loro forme, alla ricerca del significante.
Luogo e data di nascita: PALERMO 16/ 09/ 1978
Residenza: Provincia di Palermo Telefono: 338-6320489 320-9409614 TITOLI CULTURALI